Il patibolo del panico: più ti sforzi di uscirne, più peggiori la situazione!

Gli attacchi di panico e, in generale, le problematiche legata all’ansia, funzionano in modo subdolo: più ti sforzi di non pensarci, più cerchi di uscirne, maggiori sono i tuoi sforzi e più il tuo problema aumenta.

Immagina: apri gli occhi e ti trovi di fronte a due bei problemi

  1. sei in bilico su una sedia
  2. hai un cappio attorno al collo
Preferiresti di gran lunga essere con i piedi appoggiati saldamente sul pavimento, invece che su quella sedia sbilenca.

Se soffri di attacchi di panico la tua risposta automatica sarà quella di cercare di risolvere la situazione nell’immediato, partendo dal primo punto, ignorando gli effetti a lungo termine delle tue decisioni.
Cosa succede a chi, con una corda attorno al collo, salta dalla sedia per cercare di poggiare i piedi a terra?
Chi soffre di un disturbo d’ansia raramente riesce a pensare a lungo termine, il suo unico scopo è quello di togliersi da una situazione scomoda il prima possibile e a qualunque costo.
Proprio a causa di questa tendenza a non pensare a lungo termine i disturbi d’ansia sono tanto permanenti: invece di trovare una strategia che consenta di risolvere definitivamente il problema, la persona si lancia nella prima soluzione che trova, restando così sempre con la corda al collo, ma stavolta senza nemmeno una sedia sotto i piedi, bensì penzolando nel vuoto.
Nella situazione sopra descritta probabilmente stai pensando che basterebbe restare sulla sedia, magari mettendoti sulle punte, aumentando temporaneamente la distanza tra te e il pavimento, per allentare il cappio e poter così liberarti e infine scendere, risolvendo il problema definitivamente.
Ebbene se soffri di attacchi di panico vuol dire che, pur di mettere a tacere la tua paura nel tempo più breve possibile, non ti stai dando il tempo di toglierti il cappio dal collo prima di saltar giù dalla sedia.
Analizziamo i comportamenti che, chi soffre di attacchi di panico, mette in atto nel tentativo di risolvere il problema, rendendolo invece sempre più invalidante:

  1. Evitamento
    Chi soffre di attacchi di panico, se questi avvengono in circostanze identificabili, generalmente tende ad evitare queste situazioni, come nella metafora di prima, questo evitamento ti illude di risolvere il problema, ma rende quella situazione sempre più minacciosa, peggiorando di fatto il problema stesso.
  2. Richiesta d’aiuto
    Quando chiedi l’aiuto di qualcuno, perché ti accompagni o perché faccia le cose al posto tuo, da un lato riesci in qualche modo a continuare a far andare avanti la tua vita, dall’altro diventi sempre più schiavo della compagnia di queste persone e il tuo senso di incapacità viene confermato giorno dopo giorno. Anche questo, invece di risolvere il problema, ne crea un altro più grande ancora.
  3. Socializzazione
    Non tutti quelli che soffrono di attacchi di panico amano parlarne, ma chi usa la socializzazione come sistema per controllare la paura è davvero un gran chiacchierone… Se sei una di queste persone ti faccio una domanda: quando parli del tuo problema con i tuoi amici o i tuoi familiari, ti senti davvero compreso da loro nel tuo disagio oppure il loro cercare di rassicurarti fa aumentare ancora di più la tua sensazione di impotenza e di avere qualcosa che non va?
Il primo passo per uscire dagli attacchi di panico è proprio quello di smettere di cercare di saltar giù dalla sedia, almeno finchè non hai tolto il cappio dal tuo collo.

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Dr Andrea Iengo psicologo attacchi di panico – Portici – Napoli

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