Davvero devi avere paura della paura? E l’ansia è sempre patologica?
Se soffri di attacchi di panico probabilmente il tuo obiettivo e non avere mai più ansia o paura, ma è davvero possibile?
La risposta è ‘dipende’.
Dipende da cosa intendi per non avere più ansia e paura, entrambe infatti sono estremamente utili per sopravvivere.
Ciò che invece è inutile sono le reazioni di paura e ansia per situazioni che sono del tutto innocue per te.
La specie umana si è evoluta in un contesto in cui il modo più efficace per reagire alla paura era quello di scappare o di attaccare, ed è proprio questo che ti succede quando hai un attacco di panico: il tuo corpo si prepara ad una reazione di attacco – fuga, e per farlo tutti i parametri vitali devono amplificarsi, aumenta il battito cardiaco, la frequenza della respirazione la prontezza dei muscoli e con tutto questo vengono anche dei piccoli effetti collaterali come la sudorazione, il senso di nausea ecc, che, rispetto al salvarsi la vita scappando da un pericolo reale sono decisamente accettabili, ma lo sono meno quando il pericolo non è un leone che vuole far di noi la sua cena, ma magari solo una scadenza da rispettare.
La paura è quindi qualcosa di auspicabile, così come l’ansia: ti aiutano ad evitare dei pericoli e a migliorare le tue performance, finchè restano sotto una certa soglia.
Quello di cui devi liberarti assolutamente sono le reazioni eccessive davanti a situazioni assolutamente innocue.
Se mentre stai guidando in autostrada improvvisamente un’auto che ti precede sbanda e rischi di finirgli contro probabilmente comincerai a sudare freddo, ad avere la tachicardia e un certo senso di nausea e di mancanza di fiato, ma avrai anche una velocissima reazione automatica che ti consentirà di evitare l’incidente, qualcosa di così rapido e immediato (nel senso di non mediato dalla coscienza) che probabilmente ti stupirai della tua reazione, ma te ne stupirai solo dopo averla compiuta ed esserti salvato la vita. Poco ti importerà invece di aver avuto tutte quelle reazioni fisiche spiacevoli che erano semplicemente gli effetti collaterali dovuti alla necessità di reagire al pericolo nel modo più veloce possibile.
Ma sarà possibile reagire in maniera immediata, solo se avrai allenato il tuo corpo ad un certo tipo di reazione, se ad esempio si presentasse la situazione appena raccontata ad un neopatentato è probabile che questi faccia tutto tranne che evitare l’incidente, questo perché non ha una risposta automatica funzionale da produrre in determinate circostanze. È quindi importante anche addestrarsi a fronteggiare le situazioni di pericolo se vuoi essere davvero in grado di sopravvivere. Chi ha paura generalmente evita ogni rapporto con la cosa che lo spaventa, rendendola in questo modo sia più spaventosa a livello mentale (perché più evito qualcosa più comunico al mio cervello che quella cosa è pericolosa) sia da un punto di vista concreto, perché più sono incapace di reagire ad una cosa, meno riuscirò a mettermi in salvo se quella situazione dovesse davvero presentarsi.
È questo il caso ad esempio tipico della paura di guidare: chi ha paura di guidare solitamente oltre alla fobia specifica della situazione ha costruito anche una incapacità personale nella guida, cosa che renderà effettivamente pericoloso per lui il gesto di guidare.
In questi casi l’intervento non può prescindere dall’acquisizione delle competenze necessarie a compiere quel gesto concretamente.
La paura patologica può essere sconfitta e serve molto meno tempo di quello che credi.
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